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Meglio le mascherine o i filtri nasali antivirus? Ecco in tre punti perché è meglio preferire le mascherine.
Da un po’ di tempo a questa parte i filtri nasali per gli allergici vengono proposti come alternativa alle mascherine usa e getta per proteggersi da virus e batteri e in particolare dai contagi del coronavirus.
Ma questi particolari filtri da applicare nelle narici sono davvero efficaci?
È possibile farci affidamento o le mascherine rappresentano la protezione più affidabile?
Qui ti spieghiamo come funzionano i filtri nasali antivirus e perché non sono la soluzione migliore.

1) I filtri nasali antivirus filtrano le particelle volatili più grandi ma non del tutto quelle più piccole.
I filtri nasali, nati per semplificare la vita ai soggetti allergici con la filtrazione di polline e altri allergeni, sono dei dispositivi da inserire nelle narici caratterizzati da una particolare forma a spirale e realizzati in biogel.
Il loro principio di funzionamento è prettamente meccanico, sostanzialmente l’aria inspirata passando per il filtro nasale viene “setacciata” e il biogel trattiene polveri e allergeni in modo che non raggiungano il resto del sistema respiratorio.
Per quanto riguarda le allergie effettivamente questo sistema potrebbe alleviare i sintomi e i malesseri dei soggetti affetti da rinite allergica o altri disturbi di questo tipo, ma per quanto riguarda i virus il discorso è un po’ diverso.
Usare i filtri nasali per il coronavirus è un po’ azzardato, in quanto questi strumenti, come accennato prima, con la loro struttura sono in grado di bloccare solo le particelle volatili più grossolane, mentre quelle infinitesimamente piccole come quelle dei virus possono essere bloccate solo in una piccola parte se si legano a quelle più grandi.
Per bloccare polveri sottili, smog e aerosol, infatti, occorre utilizzare sistemi di filtrazione molto più fitti (come le mascherine DPI) basti pensare che le particelle di coronavirus sono ben 600 volte più piccole del diametro medio di un capello!
Quindi i filtri nasali per il Covid possono essere utili soltanto in una minima percentuale.
Leggi anche: La mascherina chirurgica: chi protegge e in quali contesti è davvero utile.
2) Se utilizzi i filtri nasali la bocca rimane scoperta.
Quante volte negli ultimi tempi ci siamo sentiti dire che le mascherine chirurgiche o DPI per essere considerate efficaci devono coprire perfettamente sia naso che bocca?
Indubbiamente tantissime!
Il motivo è semplice, la respirazione avviene non solo con il naso, ma spesso anche con la bocca, per cui per limitare l’inalazione batteri e virus (come quello del Covid-19) è importante utilizzare una barriera completa.
I filtri nasali, come dice il nome stesso, sono dei piccoli dispositivi che vengono inseriti nelle narici, ma non interessano in alcun modo la protezione della bocca, pertanto possono essere considerati potenzialmente “efficaci” solo se si fa attenzione a respirare solo ed esclusivamente con il naso.
Il problema è che quando si tratta di respirare, il gesto più naturale al mondo, talvolta può capitare di utilizzare la bocca anche inconsapevolmente.
Basti pensare a quando si tira un sospiro di sollievo o si sbadiglia…. La bocca è la protagonista!
Questo che cosa significa?
Significa che per limitare i contagi di una malattia virale come quella del Covid-19, una protezione di questo tipo non solo non può bastare, ma rischia di far esporre chi la utilizza a dei contesti pericolosi addirittura aumentando le possibilità di contagio.
Quindi, la soluzione migliore per proteggere chi le indossa, sono le mascherine KN95, le FFP2 o le FFP3.

3) Cosa succede se i filtri nasali antivirus si spostano? Il rischio di contaminazione è elevato.
I filtri nasali, per esercitare la loro funziona protettiva, vengono semplicemente inseriti nelle narici.
Mentre si parla o si starnutisce però, può capitare che questi filtri si spostino, pertanto diventa necessario risistemarli con le mani.
Fin qui sembra non esserci nulla di strano, ma se questi strumenti vengono utilizzati per prevenire i contagi del Covid-19, beh, la faccenda si fa più seria.
Innanzitutto, come da ormai più di un anno ci viene ripetuto dagli esperti, anche le mani rappresentano un veicolo di trasporto per i virus, pertanto bisognerebbe avvicinarle il meno possibile al naso e alla bocca.
Ma mettiamo il caso che le mani siano state preventivamente disinfettate con un gel igienizzante per le mani con alcol, che cos’altro bisogna considerare?
Se i filtri nasali antivirus dovessero realmente riuscire ad intrappolare delle particelle virali nella loro struttura, una volta toccati con le mani per essere reinseriti correttamente, è facile entrare a contatto con questi agenti patogeni e trasferirli inconsapevolmente nella parte interna.
Insomma, il rischio di auto-contaminazione è elevatissimo!
Il principio è lo stesso che viene applicato con le mascherine, quando si consiglia di evitare di toccare la superficie filtrante per evitare che gli agenti patogeni intrappolati possano essere distribuiti peggiorando le cose.
Leggi anche: Tanti tipi di mascherine anti Covid, ma quali sono i modelli davvero efficaci?
Per concludere.
Dopo questo approfondimento dovrebbe esserti più chiaro che i filtri nasali possono essere utili per limitare i sintomi dei soggetti allergici, in quanto riescono a bloccare le particelle volatili più grandi come il polline, ma che per quanto riguarda la prevenzione dei contagi del coronavirus non possono essere considerati abbastanza efficaci.
La soluzione migliore, abbinata al distanziamento sociale e ad un’igiene scrupolosa, rimane l’utilizzo delle mascherine, che oltre che filtrare l’aria inalata col naso, filtrano anche quella aspirata con la bocca.
Scegli tra mascherine chirurgiche, DPI o lavabili (come le mascherine moda) a seconda del contesto e assicurati di indossare solo ed esclusivamente mascherine testate e certificate per sicurezza ed efficacia come quelle che trovi nel nostro store M-Mask.it.
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