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Perché la certificazione delle mascherine è importante? Ecco le risposte e come riconoscere quelle reali.
Nei ultimi tempi (precisamente da un anno e mezzo a questa parte) si sente tanto parlare dell’importanza di indossare le mascherine, ma si dice poco riguardo a quanto sia fondamentale fare attenzione alle certificazioni.
La certificazione delle mascherine è un dato imprescindibile, l’unico che permette di essere certi di indossare degli strumenti in grado di proteggere (davvero) naso e bocca dall’inalazione degli agenti patogeni aerodispersi.
Di seguito ti spieghiamo nel dettaglio come verificare la certificazione delle mascherine usa e getta, perché dovresti sempre farlo, perché è importante e tante altre informazioni utili per proteggerti al meglio dal coronavirus durante la vita quotidiana.

Certificazione delle mascherine: perché è importante?
Lo scopo delle mascherine chirurgiche, DPI e di comunità che abbiamo iniziato ad utilizzare quotidianamente da quando il coronavirus ha iniziato a diffondersi a macchia d’olio, è quello di proteggere le vie aeree dall’inalazione di virus e batteri.
Le particelle virali, però, sono infinitesimamente piccole: per intenderci quelle del coronavirus sono all’incirca 600 volte più piccole del diametro di un capello umano.
Davanti a dimensioni di questa portata, come puoi immaginare, è impossibile capire se una mascherina qualunque possa riuscire ad arginare il passaggio di queste particelle, quindi l’unica soluzione è sottoporre le mascherine ai test di laboratorio.
Ecco, le certificazioni sulle mascherine sono proprio quei dati indispensabili per essere certi che le protezioni per naso e bocca che hai sotto mano abbiano superato i test di efficacia e sicurezza previste dalle norme specifiche relative a ogni categoria.
Dunque la certificazione delle mascherine è importante perché come dice la parola stessa certifica la reale efficacia degli strumenti in questione.
Dopo questa precisazione è importante dire che ogni categoria di mascherina è stata studiata e realizzata per filtrare in un modo preciso, pertanto per essere certificata deve rispondere a delle norme differenti. Te ne parliamo nel prossimo paragrafo.
Leggi anche: Come si indossa la mascherina FFP2 affinché possa proteggere con efficacia da batteri e virus
Mascherine per il coronavirus e norme di riferimento per la certificazione.
Quando vengono inviate in un laboratorio per la certificazione le mascherine appartenenti alle varie categorie vengono testate secondo i requisiti previsti da delle norme ben precise.
A seconda che si abbia a che fare con mascherine DPI o chirurgiche queste cambiano eccome, ma vediamo di quali si tratta:
Mascherine DPI
I Dispositivi di Protezione Individuale o Facciali Filtranti, suddivisi in mascherine FFP1, FFP2 ed FFP3 per essere immessi nel mercato devono essere conformi a quanto previsto dalla norma EN 149:2001+A1:2009.
Il laboratorio preposto a verificare questi requisiti viene chiamato Organismo Notificato e viene autorizzato dalla Commissione Europea.
Mascherine Chirurgiche
Le mascherine chirurgiche, che fanno parte della categoria dei Dispositivi Medici e che vengono suddivise in mascherine di Tipo I, II e IIR, per essere immesse nel mercato devono essere realizzate secondo quanto previsto dalla norma tecnica UNI EN 14683:2019.
La valutazione, le prove e il processo di gestione del rischio vengono effettuati in base alla norma UNI EN ISO 10993-1:2010.
Altri tipi di mascherine
Per quanto riguarda le mascherine di comunità, ossia le mascherine prive di certificazione che però possono essere vendute durante il periodo di emergenza sanitaria legata al Covid-19, devono essere prodotte ai sensi dell’art. 16, comma 2, del D.L. 18/2020, sotto la responsabilità del produttore.
Perché le norme di riferimento sono diverse?
Perché anche l’azione filtrante delle mascherine cambia: le mascherine chirurgiche hanno lo scopo di arginare il passaggio degli agenti patogeni in uscita, le mascherine DPI senza valvola bloccano anche gli agenti patogeni che arrivano dall’esterno, mentre le mascherine DPI con valvola bloccano solo virus e batteri in entrata, ma non quelli in uscita.
Ogni categoria di mascherina, inoltre, possiede una precisa resistenza all’acqua e filtra particelle volatili di dimensioni ben precise.

Come verificare la certificazione delle mascherine per il coronavirus.
Ora andiamo dritti al sodo e vediamo come verificare se la certificazione delle mascherine che hai davanti è a norma oppure no.
Verifica certificazione mascherine chirurgiche
Per capire se hai a che fare con delle mascherine chirurgiche a norma, dovresti prima di tutto verificare la presenza del marchio CE, che dev’essere ben visibile, indelebile e presente sia nelle mascherine che nella confezione.
Oltre a questo, però, c’è dell’altro.
In alcuni casi potrai trovare la dichiarazione di conformità (o certificato di conformità) CE rilasciato dal fabbricante o da un organismo notificato (se hai a che fare con prodotti sterili).
Sull’etichetta delle mascherine DM, inoltre, troverai:
- il riferimento alla norma tecnica EN 14683;
- la tipologia di mascherina (Tipo I, II o IIR);
- nome e indirizzo del fabbricante o del mandatario;
- identificazione del numero di lotto o di serie.
Oltre a questo dovresti trovare le mascherine in questione nella “Banca dati Dispositivi Medici” (visibile on-line) istituita dal Ministero della Salute.
Verifica certificazione mascherine DPI
Per verificare se stai per indossare una mascherina DPI a norma e sicura, invece, puoi verificare sia i dati nella confezione che l’affidabilità dell’Organismo certificatore.
Per i DPI, infatti, la dichiarazione di conformità alle norme è affidata a un Organismo Notificato autorizzato dalla Commissione Europea secondo il Regolamento UE 425/2016.
Puoi verificare la sua affidabilità consultando il database Nando on-line, digitando il codice di 4 cifre che trovi accanto al marchio CE.
Anche in questo caso controlla che il marchio CE sia ben leggibile e indelebile, poi verifica quanto segue:
- nome e numero identificativo dell’organismo notificato;
- nome e indirizzo del fabbricante o del mandatario;
- identificazione del tipo di DPI (FFP1, FFP2, FFP3);
- dichiarazione che attesta che il tipo di DPI in questione soddisfa i requisiti essenziali di sicurezza ed efficacia;
- riferimento alle norme armonizzate di riferimento (per esempio per le FFP2 e FFP3 la norma EN 149:2009).
Se vuoi effettuare anche una verifica del certificato CE delle mascherine più approfonditamente, ti consigliamo di seguire le linee guida dell’Unione Europea che chiariscono perfettamente quali devono essere le dimensioni delle lettere e lo spazio tra l’una e l’altra.
Leggi anche: Certificazione su mascherine FFP2: cosa garantisce ed in che modo puoi verificare che sia a norma
Per concludere.
Ora sai tutto riguarda alla certificazione delle mascherine per proteggerti dal Covid-19.
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