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Caratteristiche e peculiarità delle mascherine lavabili antivirus.
Con la fine delle criticità connesse alla Fase 1 e l’inizio della Fase 3 si sono presentati nuovi problemi riguardo alle mascherine, tra cui quello delle mascherine antivirus lavabili.
Se durante le fasi più buie del lockdown la penuria di mascherine protettive ha portato ad impiegare qualsiasi tipo di dispositivo che si poteva avere a disposizione, dalle mascherine chirurgiche a quelle fai da te, adesso la situazione è profondamente mutata.
Le aziende italiane che hanno iniziato a realizzare mascherine lavabili sono aumentate esponenzialmente e la produzione sta raggiungendo ritmi accettabili e sufficienti a rendere il paese autonomo.

Andiamo a vedere quello che è accaduto dopo.
Perché usare solo mascherine lavabili?
L’uso di mascherine ha raggiunto, per ovvi motivi, proporzioni preoccupanti, soprattutto se si tiene conto che le mascherine chirurgiche sono mascherine monouso e hanno un’autonomia sufficientemente ridotta (si sconsiglia di indossarle per più di 2 o 3 ore di seguito).
Dunque il problema non è solo rifornire tutti gli italiani di mascherine chirurgiche ma riguarda anche il loro smaltimento.
Le mascherine chirurgiche, infatti, sono composte prevalentemente di tnt (tessuto-non-tessuto), un materiale ricavato da fibre plastiche non-biodegradabili.
Trattandosi di dispositivi protettivi contro il Covid-19, inoltre, le mascherine chirurgiche costituiscono dei rifiuti speciali almeno fino a quando il virus che potrebbero aver intrappolato non decade completamente e non rappresenta più un rischio.
Si tratta di una vera e propria bomba ecologica: stando alle stime del Politecnico di Torino, infatti, solo in Piemonte si renderebbero necessari oltre 80 milioni di mascherine chirurgiche al mese.
Volendo considerare solo la situazione delle imprese italiane su tutto il territorio nazionale, questo numero andrebbe moltiplicato almeno per 12.
Ne risulterebbe una quantità di rifiuti da smaltire senza precedenti: quasi 1 miliardo di mascherine al mese!
Ricorrere alle mascherine lavabili, dunque, è importantissimo ora come ora!
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Mascherine lavabili: quali scegliere?

Non è difficile trovare mascherine lavabili in commercio. A parte le mascherine chirurgiche, infatti, ogni dispositivo di protezione può essere reso lavabile durante la fase produttiva attraverso appositi trattamenti.
Se si è soliti indossare mascherine DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) del tipo FFp2 o FFp3, infatti, basta notare se sulla confezione è riportata una R (Riutilizzabile) o una NR (Non-Riutilizzabile, per i modelli monouso).
Nel caso delle mascherine FFp, inoltre, anche in presenza dell’indicazione di riutilizzabilità, questa non sempre comporta l’idoneità al lavaggio. Per i DPI, infatti, risulta essere di gran lunga più efficace e meno rischioso la sanificazione mediante soluzioni alcoliche di almeno il 70%.
La delicata costruzione di questi dispositivi potrebbe subire alterazioni significative se sottoposte ad un lavaggio in lavatrice, motivo per cui è meglio riutilizzarle diversamente.
Diverse, invece, sono le considerazioni da fare circa le mascherine artigianali.
Lavare una mascherina artigianale: come fare?
Le mascherine artigianali sono ottenute attraverso la sovrapposizione di più strati di tessuto cuciti insieme e a cui è stato attaccato un elastico che permette di fissarle sull’orecchio.
Trattandosi di tessuto (meglio se naturale), questo può essere tranquillamente lavato in lavatrice o impiegando normali detergenti casalinghi. La temperatura risulta essere un fattore completamente ininfluente ai fini di eliminare tracce del Covid-19.
L’importante, come si è detto, è impiegare dei detergenti che posseggano proprietà tensioattive. La maggior parte dei detersivi e saponi domestici possiede queste caratteristiche, le uniche utili ad eliminare tracce di coronavirus da indumenti, pelle e anche mascherine.
Per quale motivo?
Le sostanze tensioattive vanno ad eliminare la coesione che mantiene intatto l’involucro esterno del virus, composto prevalentemente da proteine e lipidi.
Una volta che ha perso l’involucro esterno il virus risulta essere completamente inoffensivo e non può più rappresentare alcun pericolo nei confronti della persona.
In alternativa si può procedere con la sanificazione mediante soluzioni alcoliche (almeno del 70%), che poi vanno fatte evaporare naturalmente dalla mascherina. A concentrazioni superiori al 60%, infatti, l’alcol funge da disinfettante e può eliminare il virus.
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Caratteristica di una buona mascherina lavabile.
Per quanto riguarda i principi difensivi, una mascherina lavabile non differisce per nulla da una mascherina usa e getta. Ovviamente le mascherine artigianali, essendo realizzate in tessuto, sono di per sé lavabili.
In base a quanto detto, dunque, possiamo ricavare le caratteristiche fondamentali di una buona mascherina lavabile.
Per essere considerata sufficientemente sicura, infatti, una mascherina artigianale lavabile deve:
- Essere prodotta con tessuti che possono sostenere lavaggi multipli o che non reagiscono male a esposizioni alle soluzioni alcoliche. Per questo motivo è anche utile evitare pigmentazioni particolarmente sensibili o tessuti sintetici che richiedono lavaggi molto specifici;
- Presentare due strati se è stata realizzata una tasca interna per l’inserimento di un filtro per mascherina che aiuti ad assorbire ulteriormente l’umidità;
- Presentare tre strati se non è previsto alcuno spazio da dedicare ai filtri per mascherine interno;
- Il filtro interno, laddove presente, può anche essere di tipo usa e getta e ricavato da pezzi di carta;
- Abbia le giuste dimensioni e riesca a coprire efficacemente bocca e naso. In particolar modo è importante che copra anche i lati della bocca, evitando che si possano avere infiltrazioni di aria esterna, non filtrata;
In questo modo ci si può garantire un livello di protezione discreto contro il Covid-19 anche senza dover ricorrere ad articoli monouso da dover smaltire nei rifiuti speciali.
La produzione italiana, infatti, per quanto ormai viaggi a gonfie vele, sarebbe comunque incapace di gestire una domanda di mascherine monouso prolungata nel tempo. Allo stesso modo lo smaltimento di una massa tale di rifiuti potrebbe risultare in problemi futuri di grossa entità.
Rispetto a queste prospettive, dunque, le mascherine lavabili risultano essere la soluzione migliore per tutti.