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Ecco quali sono le mascherine (teoricamente antivirus) da cui dovresti stare assolutamente alla larga.
L’obbligo di utilizzare le mascherine anti virus per il coronavirus comporta che tali dispositivi di protezione individuale vengano indossati per entrare nei negozi, per andare alle poste, per fare la spesa al supermercato etc.
La mascherina DPI è diventata parte integrante della vita di tutti i giorni e appaiono lontani i tempi in cui veniva preso in giro chi la indossava. Proprio lei, la mascherina, sarà un accessorio che continuerà a occupare la vita di tutti finché il coronavirus non sarà più un problema.

Ma quali mascherine DPI bisogna usare per proteggersi? È utile spendere qualche euro in più per acquistare un modello più efficace?
Per chiarire tutti questi dubbi, è necessario fare un approfondimento su 3 tipologie di mascherine che non proteggono dal coronavirus come si potrebbe pensare.
Mascherine antivirus: quali sono da usare?
Il Dpcm del 26 aprile, quello che ha disciplinato l’ingresso nella passata fase 2, non ha fornito indicazioni particolarmente precise e questo ha causato abbastanza confusione.
Infatti nel testo veniva detto:
“Possono essere utilizzate mascherine di comunità – si legge – ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso“.
Per quanto riguarda l’accesso ai mezzi pubblici, si diceva che “i passeggeri dovranno indossare necessariamente una mascherina, anche di stoffa, per la protezione del naso e della bocca”.
Da quanto si evince, la scelta migliore sarebbe quella di acquistare mascherine chirurgiche certificate secondo gli standard europei. Per scoprire se la mascherina che si indossa ha questa certificazione basta controllare che riporti il marchio CE.
Le mascherine chirurgiche possono essere a due, tre o quattro veli e sono dei presidi medici in grado di filtrare le particelle di saliva, i cosiddetti droplet, che trasportano il virus da una persona all’altra. Servono, inoltre, a proteggere gli altri da chi le indossa, nel caso in cui si fosse contagiati. Se tutti utilizzassero questo tipo di mascherine, la popolazione sarebbe protetta.
Detto questo: quali sarebbero le tipologie di mascherine da evitare per la popolazione?
Leggi anche: Mascherina con valvola? I potenziali rischi nella diffusione del coronavirus
1 – FFP2 – FFP3 con valvola: proteggono si, ma solo se stessi

Se si decidesse di voler maggiore protezione, si potrebbe pensare all’acquisto di una mascherina FFP2 o FFP3.
Ma questa tipologia di mascherine protegge davvero? Il dispositivo in questione è in grado di proteggere in maniera completa dalle particelle esterne, ma hanno dei difetti importanti per l’uso di massa.
Oltre ad avere un costo elevato, se tutti iniziassero a domandare questo tipo di mascherine, gli ospedali potrebbero ritrovarsi a corto di tale dispositivo e ciò potrebbe causare un aumento di contagi.
Inoltre, quando sono dotati di valvola questi modelli sono efficaci soltanto per la protezione individuale. La valvola, infatti, non è un filtro e se l’aria emessa dallo sfogo fosse contaminata si rischierebbe il contagio delle persone nelle vicinanze.
2 – Mascherine di stoffa
Sebbene a volte le si sente consigliare anche dalle autorità, tra tutte le tipologie di mascherine è meglio non fidarsi, proprio di quelle che sono composte di stoffa. Infatti, questo tipo di mascherina non è in possesso di alcuna certificazione, e il semplice tessuto non è in grado di filtrare le microparticelle di liquido infette.
Nonostante la legge non abbia fatto chiarezza su questo e non ci sia nessuna imposizione su quale mascherina utilizzare, sarebbe conveniente abbandonare l’idea di utilizzare dispositivi di protezione in stoffa.
Non si deve pensare, inoltre, che utilizzarla sia “meglio di niente” proprio perché i medici hanno stabilito che la loro protezione è praticamente nulla sia verso l’interno che verso l’esterno.
3 – Mascherine “fai da te”
Terza e ultima tipologia da evitare assolutamente sono le mascherine “fai da te”. Il web pullula di video, articoli e tutorial che spiegano come si potrebbero fabbricare in casa mascherine protettive.
In realtà, l’efficacia di questi dispositivi autoprodotti è tutta da dimostrare e pertanto il loro utilizzo è da sconsigliare. I materiali disponibili in casa non sono conformi alle norme igieniche né tanto meno l’ambiente di produzione delle mascherine può considerarsi adeguatamente sterile e protetto.
Meglio, dunque, non affidarsi a produzioni “artigianali” di alcun tipo se si ha intenzione di proteggersi seriamente dalla minaccia del virus.
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Mascherine antivirus consigliate: quelle chirurgiche
Le mascherine chirurgiche sono di facile reperibilità in farmacia, e sebbene la loro efficacia non sia importante nella protezione individuale è il loro uso collettivo che può fare la differenza.
I vantaggi di queste mascherine sono sostanzialmente 2:
- Bassissimo costo
- Protezione verso l’esterno del 99%
Se si considera il fatto che una mascherina chirurgica utilizzata e conservata correttamente può durare alcuni giorni, il costo di 50 centesimi stabilito dallo Stato risulta essere più che accettabile.
Inoltre, le mascherine chirurgiche sono in grado, come detto, di impedire che le particelle di liquido vadano dall’interno della mascherina all’esterno, infettando altre persone. Il loro unico aspetto negativo, è quello di garantire una protezione marginale dalle particelle esterne quindi tecnicamente non sono adatte a proteggersi in un contesto dove gli altri non le utilizzano..
Mascherine antivirus: considerazioni finali
Con la fine di questo articolo e dopo aver descritto le più importanti tipologie di mascherine, si possono fornire alcune considerazioni finali.
Tra le mascherine che non proteggono dal Coronavirus, quindi, si possono trovare le mascherine di stoffa che non proteggono né dalle particelle esterne, né gli altri dalle proprie particelle di liquido. Queste al pari di quelle “fai da te” sono sostanzialmente inutili;
Le FFP2 e FFP3 sono efficaci ma solo se non dotate di valvola (modello riservato solo al personale sanitario, costretto a indossarle per diverse ore). Sono in grado di proteggere sia dall’interno che dall’esterno e il loro uso diventa scomodo, solo se prolungato per molte ore.