indice
Ecco la verità sulle mascherine antivirus con filtro.
Mascherine chirurgiche o con filtro? FFP1, 2 o 3?Si tratta solo di alcune delle tante domande che si sono posti gli italiani durante il periodo di lockdown, quando l’emergenza da Covid-19 era all’apice e la penuria di mascherine non faceva che aggravare la sensazione di sconforto generale.
Andare a fare la spesa o al lavoro diveniva, a tutti gli effetti, un’operazione estremamente rischiosa proprio per la mancanza di una corretta e chiara divulgazione sulle caratteristiche diverse delle varie mascherine.
Adesso che il peggio sembra essere passato e che si può iniziare a sperare in un futuro migliore, si può fare tranquillamente chiarezza, in modo da mettere ognuno nelle condizioni di organizzarsi al meglio per limitare al minimo la possibilità di un ritorno del coronavirus alle nostre porte.
È per questo motivo che è necessario far chiarezza innanzitutto sulle mascherine con filtro, vendute praticamente a peso d’oro durante le ore più buie di Marzo 2020.
Mascherine con filtro: sì, ma quali?

In linea generale si può affermare che tutte le mascherine, compresi alcuni modelli tra quelli fai da te, posseggono un filtro. Si definisce, infatti, filtro un qualsiasi materiale capace di impedire il passaggio di alcune particelle e di “pulire” l’aria che passa attraverso.
Ovviamente la questione sta nel misurare il potere filtrante di ogni diversa tipologia di materiale. È nel potere filtrante che risiede l’efficacia di una mascherina.
Un dispositivo di protezione rudimentale ricavato dalla stoffa di una t-shirt è a dir poco inutile proprio perché il potere filtrante delle fibre che compongono quel tessuto è incapace di trattenere corpuscoli di certe dimensioni.
Ma per quanto riguarda le mascherine?
Ebbene, nel gergo comune si è consolidato l’accostamento tra “mascherina col filtro” e quella che in termini tecnici viene indicata come mascherina FFP (Filtering Face Piece), ovvero i soli dispositivi di protezione che abbiano alla base una certificazione europea che ne attesti la validità filtrante.
Capacità filtrante delle mascherine chirurgiche
Le mascherine chirurgiche, a dispetto di quanto non possa sembrare, sono anch’esse mascherine filtranti. Si tratta di dispositivi certificati e di qualità controllata.
La loro struttura prevede tre diversi strati di tnt (tessuto non tessuto):
- Il primo e il terzo sono costituiti da spun bond con trattamento idrofobo
- Il secondo (quello intermedio) è costituito da tnt melt blown, capace di filtrare particelle fino a 10µm di diametro
Questo permette alle mascherine chirurgiche di garantire una protezione ridotta all’inspirazione (20%) ma pressoché totale sull’espirazione (oltre il 95%).
Per questo motivo sono state indicate come la miglior soluzione da distribuire tra la popolazione: una persona che è infetta da Covid-19 e indossa una mascherina chirurgica non potrà infettare chi lo circonda.
Purtroppo non vale l’inverso: una mascherina chirurgica non garantisce un livello sufficiente di protezione in caso di esposizione a fonti infette.
Se vuoi saperne di più sulle mascherine chirurgiche antivirus, leggi il nostro approfondimento “Mascherine chirurgiche & coronavirus: possiamo davvero definirle sicure?“.
Mascherine FFP: capacità filtrante

Diverso discorso va fatto per le mascherine FFP (Filtering Face Piece). Di fatto il termine FFP descrive una misurazione europea di potere filtrante, organizzato per motivi pratici in tre diverse classi in base ai diversi gradi di protezione e al diametro delle particelle che ciascuna riesce a trattenere.
Le tre tipologie di mascherine FFP sono le seguenti:
- FFP1: capacità filtrante del 72%
- FFP2: capacità filtrante del 92%
- FFP3: capacità filtrante del 98%
Ciò che garantisce le ottime performance di queste mascherine è il fatto che gli strati e le fibre di tnt impiegate sono lavorate in modo da accumulare cariche elettrostatiche che trattengono tutte le particelle che non sono filtrate direttamente.
Le particelle che vengono filtrate direttamente, infatti, sono quelle che presentano diametro superiore ai 10µm, similmente alle mascherine chirurgiche. Le cariche elettrostatiche, tuttavia, compiono la maggior parte del lavoro, andando a bloccare tutto il resto e garantendo la maggior parte del potere filtrante della mascherina.
Mascherine FFP: quali le migliori?
Visto che ne esistono ben 3 modelli diversi, quali sono i migliori? Non si tratta di una risposta semplice.
Sicuro è che la FFP1 è tra tutte quella meno consigliata per garantire un’adeguata protezione dal virus. Le mascherine chirurgiche, paradossalmente, con una protezione verso l’esterno del 95%, sono considerate più sicure e adeguate per tutti rispetto alle FFP1.
Il discorso inizia a mutare dalle FFP2 in poi.
In generale il modello FFP2 è considerato quello migliore per le persone in quanto è più facilmente tollerato e non riduce significativamente le capacità respiratorie di chi la indossa.
La FFP3, al contrario, se impiegata senza una valvola, può provocare disagi anche molto disabilitanti. Essendo ben sigillata sia verso l’intero che verso l’esterno, l’umidità dell’espirazione si accumula all’interno della mascherina, rendendo l’aria pesante e affaticando eccessivamente chi la indossa.
L’umidità, inoltre, va a ridurre le cariche elettrostatiche e, di conseguenza, anche il potere filtrante, obbligando ad un ricambio frequente.
Per approfondire il discorso sulle mascherine FFP3 puoi leggere il nostro articolo “Mascherine FFP3 & coronavirus: ecco perché potrebbero non fare al caso tuo“.
FFP con valvola: perché sono sconsigliate
L’alternativa per rendere più comoda la mascherina FFP3 è quella di scegliere un modello con la valvola.
Il meccanismo della valvola è tale da agevolare notevolmente la respirazione senza che questo comporti un rischio maggiore. Difatti viene ad essere agevolata la fuoriuscita di aria, senza che il potere filtrante dall’esterno all’interno ne risenta.
Tuttavia questa tipologia di mascherine è riservata solo a determinate classi professionali per un motivo ben preciso: la valvola abbatte il potere filtrante dall’interno all’esterno ad appena il 20%.
Un valore troppo basso: se una persona infetta da Covid-19 indossasse una FFP3 con valvola potrebbe, potenzialmente, contagiare tutti coloro che la circondano se questi indossano solo una mascherina chirurgica.
Per questo motivo le FFP3 sono riservate solo a professioni sanitarie e alle forze dell’ordine, in modo da potersi proteggere dal rischio di contagio durante tutta la lunghezza del turno di lavoro.
La mascherina con filtro FFP migliore, dunque, è quella che non necessita di valvola per risultare confortevole da indossare e che può essere utilizzata a lungo senza che perda il proprio potere filtrante: la FFP2.