indice
Ecco i motivi per cui le mascherine fatte in casa potrebbero essere inefficaci con i virus.
Mascherine chirurgiche, mascherina doppio velo o mascherine fai da te in stoffa colorata e alla moda? Mascherina sì o mascherina no? Sono veramente utili o si può farne a meno?
I quesiti che ruotano attorno all’argomento sono tantissimi, così come i dubbi in merito alla reale efficacia di questi dispositivi di protezione individuale come protezione contro il Covid-19.
Anche l’opinione degli esperti si divide al riguardo e dall’inizio della pandemia ad oggi sono emersi diversi pareri discordanti.
C’è chi ritiene l’utilizzo delle mascherine DPI, di qualsiasi natura esse siano, inutili per i cittadini e indispensabili solo per il personale medico, sanitario e delle forze dell’ordine.

Dall’altro lato, invece, numerosi professionisti, virologi e personaggi di spicco sono dell’idea che “tutto è meglio di niente”.
Di conseguenza, in caso di difficoltà a reperire dispositivi di protezione adeguati, va bene realizzare e utilizzare delle mascherine fai da te in stoffa o in altro materiale.
A tal proposito, abbiamo assistito ad una vera e propria ondata di suggerimenti, tutorial e guide su come realizzare una mascherina in casa con la carta forno, con scampoli di stoffa o con delle vecchie magliette inutilizzate.
Quindi funzionano o no? Gli esperti dicono che no, non funzionano se parliamo di efficacia scientifica e protezione quando esposti al virus. In questo senso, rischiano di diventare addirittura pericolose e controproducenti.
Abbiamo raccolto i pareri più attendibili di medici, virologi, infettivologi e tutte quelle figure professionali che si sono trovati in prima linea nella lotta contro il Coronavirus. Ecco 3 motivi scientifici per i quali è opportuno evitare di utilizzare mascherine fai da te in stoffa.
1. Non garantiscono il requisito di ermetismo
Com’è ormai largamente noto, il Covid si diffonde per via aerea. Ciò significa che basta un colpo di tosse e uno starnuto per rilasciare micro particelle di virus nell’aria, il cosiddetto droplet, che verranno trasportate nell’ambiente circostante.
In questo senso, è fondamentale che i dispositivi di protezione provvedano a sigillare ermeticamente le parti e le mucose attraverso le quali il virus può entrare in circolo nel corpo.
Naso, bocca e occhi principalmente.
In questo senso, le mascherine fai da te in stoffa, al contrario di quelle idonee per legge, non rispettano il requisito fondamentale di ermetismo.
Il tessuto, infatti, non è in grado di fissarsi rigidamente intorno alle zone interessate, data la natura del materiale.
Ciò significa che con le mascherine in stoffa rimarranno degli spazi liberi che permettono il passaggio dell’aria e, di conseguenza, eventuali particelle di virus.
Non solo in entrata, quindi, ma anche in uscita.
Di conseguenza, la potenziale esposizione al virus è doppia: chi è infetto rischia di diffonderlo e chi si trova nei paraggi rischia di contagiarsi perché non risulta totalmente protetto.
Leggi anche: Le 3 caratteristiche immancabili in una mascherina antibatterica da farmacia
2. La stoffa è un materiale che non fornisce potere filtrante

Per essere realmente efficaci, le mascherine devono essere realizzate con un materiale dal potere filtrante.
Il potere filtrante è garantito dalla carica elettrostatica che viene impressa al materiale interno del dispositivo, per questo motivo si tratta di mascherine usa e getta, che non possono essere lavate e riutilizzate, pena la perdita di questa caratteristica.
Benché le mascherine chirurgiche non siano efficaci quanto quelle certificate FFP1, FFP2 e FFP3, quantomeno si ha la certezza che siano fatte di un tessuto non tessuto che permette di respirare senza difficoltà ma blocca il passaggio delle goccioline.
Le mascherine fai da te in stoffa, invece, non sono dotate di tale caratteristica e, di conseguenza, consentono sia il passaggio dell’aria che delle minuscole goccioline espulse quando si parla, tossisce o starnutisce, quelle cioè a cui si lega il virus.
3. Il materiale utilizzato non è idrorepellente
Se anche le mascherine in stoffa riuscissero a bloccare momentaneamente il passaggio del droplet, è opportuno sottolineare che il materiale non è idrorepellente.
In parole semplici, la stoffa assorbe eventuali goccioline, favorisce il deposito e lo sviluppo di batteri. Il virus, quindi, potrebbe rimanere “incastrato” nel tessuto e trasportato alla bocca o al naso con le mani, nell’atto di rimuovere la mascherina.
Leggi anche: 10 motivi per preferire le mascherine lavabili a quelle usa e getta
Mascherine fai da te in stoffa: ecco perché possono essere pericolose
Ma il problema principale dell’utilizzo di mascherine artigianali in stoffa o in altri materiali non conformi è dato dal fatto che possono rivelarsi pericolose per l’illusione di sicurezza che offrono.
La convinzione di indossare un dispositivo che protegge e rende immuni dalla trasmissione del virus, spinge molti a sottovalutare le altre direttive imposte per il contenimento del contagio, come il distanziamento sociale, lavarsi le mani frequentemente ed evitare il contatto fisico.
Oltre al fatto che, come abbiamo visto, le mascherine fai da te in stoffa sono del tutto inadeguate, bisogna sempre tenere in considerazione che le particelle contenenti il virus possono depositarsi sulle superfici (sulle quali sopravvivono da pochi minuti a diverse ore) ed essere introdotte nel corpo attraverso le mucose.
Così, è anche possibile trasportare il virus con i vestiti, che tocchiamo con le mani e portiamo alla bocca, al naso o agli occhi se non vengono lavate e igienizzate prima.
Allo stesso modo, anche un abbraccio può risultare rischioso.
È pur vero, però, che in alcuni casi risulta davvero difficile riuscire a trovare dispositivi di protezione adeguati.
Ultimamente neppure le mascherine chirurgiche sono facili da reperire pertanto, in alternativa e solo in casi eccezionali, si può ricorrere alle mascherine artigianali in stoffa per proteggere gli altri quando ci si trova in ambienti chiusi.
Per proteggere sé stessi, invece, la migliore soluzione rimane quella rispettare le distanze minime e ricordarsi di lavare frequentemente le mani.