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Tutto quello che devi assolutamente conoscere sui filtri per mascherine.
Le mascherine con filtro sono uno dei tantissimi dispositivi di protezione individuale reperibili oggi sul mercato ma cosa sappiamo realmente su questa categoria di mascherine?
Il coronavirus si è abbattuto sul nostro paese come una doccia gelata e ci ha colti del tutto impreparati ad affrontarlo nel migliore dei modi.
Milioni di persone si sono ritrovate spaesate e impotenti, per la maggior parte incapaci di agire in maniera appropriata per la tutela della propria salute e quella degli altri.
Vediamo che cosa è successo.
Emergenza coronavirus: la corsa alle mascherine e le contraddizioni governative.

Tra le preoccupazioni e i dubbi in generale, la confusione è regnata sovrana soprattutto attorno all’argomento mascherine DPI, al punto che perfino il governo e le istituzioni sono arrivati a contraddirsi per alcune dichiarazioni.
Inoltre, la corsa all’accaparramento di dispositivi di protezione individuale quali mascherine, respiratori e guanti, ha provocato una penuria di materiale che ha messo in difficoltà anche le categorie che ne avevano maggiormente bisogno.
Personale medico-sanitario, forze dell’ordine e quanti avevano la certezza di dover stare a stretto contatto con i pazienti affetti dal virus si sono ritrovati nelle condizioni di doversi arrangiare.
In questo contesto, molti si sono chiesti quali sono i DPI più efficaci? Mascherine e guanti devono essere indossati da tutti o non è necessario? Tra mascherine con filtro, mascherine chirurgiche o in stoffa, quali sono le più adatte per i cittadini?
Adesso che l’emergenza sembra rientrata e non è più un problema reperire i dispositivi di protezione adeguati, proviamo a fare maggiore chiarezza in merito alla loro utilità, caratteristiche e la loro importanza per determinate categorie di utenti.
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Quali sono le mascherine e i filtri a norma?

Una cosa è stata sempre certa sin dall’inizio; quando si parla di mascherine come DPI certificati, le uniche realmente utili sono quelle dotate di filtro o che comunque siano realizzate con un materiale che abbia un’ottima capacità filtrante.
In questo senso, quindi, soltanto le mascherine chirurgiche e quelle con filtro FFP sono valide per proteggere se stessi e gli altri e contenere la diffusione del virus.
Queste tipologie di mascherine, Infatti, sono le uniche conformi alla Normativa Europea EN e si differenziano per il loro potere filtrante.
Le mascherine chirurgiche non sono dotate di filtro FFP perché sono già costituite da un materiale filtrante, chiamato tessuto non tessuto.
Questo materiale è formato da fibre naturali come polipropilene ed è ottenuto attraverso un tipo di lavorazione diversa dalla normale tessitura. Durante il processo, infatti, le fibre sono disposte in maniera casuale rendendo il prodotto più filtrante e in grado di trattenere la maggior parte degli agenti patogeni, anche quelli più piccoli.
Le mascherine chirurgiche rispondono alla normativa europea EN14683 e, per essere valide, devono riportare il marchio CE. Attenzione quindi ai modelli contraffatti che rischiano di mettere seriamente in pericolo la salute di chi ci circonda.
Le mascherine ffp1, ffp2 e ffp3 sono anche chiamate filtranti facciali proprio perché costituite da filtri che permettono il passaggio dell’aria ma bloccano il droplet dall’esterno e dall’interno.
I filtri certificati contro il coronavirus, infatti, devono essere altamente filtranti, impermeabili e traspiranti, conformi alla normativa EN 149.
Il livello di sicurezza di questi dispositivi varia in base alla quantità di strati di filtro in essi contenuti, per tale motivo distinguiamo 3 tipologie:
- FFP1 con capacità filtrante al 78%, indicate se non si sta a diretto contatto con chi è affetto dal virus;
- FFP2 con capacità filtrante al 92%, pensate per l’utilizzo in luoghi in cui si è molto esposti agli agenti contaminanti;
- FFP3 con capacità filtrante al 98%, indispensabili per chi si prende cura di pazienti affetti da malattie altamente contagiose come il covid.
Soprattutto negli ultimi due casi, allora, è fondamentale che le mascherine siano dotate di filtro FFP2 e FFP3, che sono altamente filtranti grazie alla sovrapposizione di più strati di tessuto non tessuto, caricato di cariche elettrostatiche e capaci di trattenere anche le particelle più piccole di aerosol.
Perchè siano efficaci, è indispensabile che rispettino il requisito di ermeticità, cioè che coprano completamente naso e bocca e non lascino spazi aperti, cosa che non viene garantita invece con le mascherine chirurgiche.
I filtri FFP, inoltre, possono essere sia riutilizzabili previa specifica sterilizzazione, o usa e getta. In entrambi i casi sono segnalati dall’incisione di R per quelli riutilizzabili e NR per quelli monouso.
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Quali mascherine sono più indicate per i cittadini?
Le mascherine chirurgiche sono pensate per proteggere gli altri da chi la indossa, motivo per il quale sono anche chiamate “mascherine altruiste”.
Questa tipologia di mascherine è pensata originariamente per uso da parte del personale medico e sanitario per proteggere i pazienti durante le operazioni chirurgiche dal passaggio del droplet (cioè quelle micro goccioline espulse con tosse e starnuti e che possono trasportare il virus), perché sono costituite da tessuto non tessuto, impermeabile e filtrante.
Il limite di questi dispositivi è che i filtri impediscono il passaggio del droplet dall’interno verso l’esterno al 99% della capacità ma non viceversa, pertanto non sono efficaci per proteggersi dagli altri.
Se, durante il periodo di picco del Covid, tutti i cittadini avessero indossato una mascherina chirurgica durante l’interazione con altre persone, le probabilità di diffusione sarebbero state drasticamente ridotte se non annullate.
Le mascherine FFP 1, 2 e 3, chiamate anche respiratori o semi maschere, sono invece i dispositivi di protezione individuale più adatti per chi deve proteggersi dal contagio.
Per questo motivo, questi dispositivi sono stati ritenuti sin dall’inizio necessari al personale medico, sanitario, per le forze dell’ordine e per tutti coloro che si sono ritrovati a stretto contatto con malati di covid.
I filtri di questo tipo di mascherine, infatti, hanno una capacità filtrante molto alta sia in entrata che in uscita, quando non dotate di valvola di espirazione.
In quest’ultimo caso, infatti, la membrana della valvola lascia passare l’aria verso l’esterno per facilitare la respirazione e ciò risulta potenzialmente rischioso se chi la indossa è affetto dal virus.