MASCHERINE SANITARIE OSPEDALI ITALIANI SETTEMBRE 2020

Ecco gli aggiornamenti in tempo reale sulla situazione mascherine negli ospedali.

La situazione circa i contagi da Covid-19 per il mese di Settembre 2020 rimane ancora un’enorme incognita mentre la questione mascherine sanitarie pare essersi finalmente stabilizzata. Le mascherine chirurgiche hanno rappresentato una grande incognita agli albori della pandemia ma oggi sappiamo che si tratta di una difesa imprescindibile.

I mesi estivi, con l’inizio della tanto sperata Fase 3, infatti, hanno portato non poco scompiglio e confusione tra le persone che hanno avuto difficoltà a barcamenarsi tra DPI, mascherine ffp2 e fai da te.

mascherine dpi sanitarie

Nel contempo gli italiani si sono concessi il riposo, il relax e la tranquillità tipici dei mesi estivi e delle vacanze ma la minaccia della pandemia globale non si è affatto esaurita.

Qual è dunque la situazione delle strutture ospedaliere italiane a settembre 2020?

Vediamola subito.

Aumento dei contagi in Agosto: l’inevitabile

I contagi rilevati nelle prime settimane di Agosto di fatto hanno fatto temere il peggio: con numeri crescenti che sfiorano il periodo immediatamente successivo al lockdown, infatti, mostrano che l’emergenza da SARS-Cov-2 è tutt’altro che finita.

Fintanto che non verrà progettato un vaccino efficace e il virus debellato in tutto il pianeta, il Covid-19 continuerà a restare un pericolo reale per tutte le persone, indipendentemente dall’età o dalle abitudini, e con esso l’utilizzo delle mascherine DPI, mascherine chirurgiche e lavabili.

Che i contagi ad Agosto sarebbero aumentati è un fatto che ha dell’inevitabile: la Fase 3, infatti, è stata accelerata in modo da permettere agli italiani di trarre finalmente un importantissimo respiro di sollievo.

La ripresa delle attività nel momento in cui il Covid-19 risulta essere meno aggressivo è fondamentale per prevenire il suo potenziale ritorno in Autunno.

Il nostro paese si regge in gran parte sulle attività turistiche: tramite il Bonus Vacanze e l’alleggerimento delle misure preventive per i contagi hanno di fatto permesso a centinaia di migliaia di famiglie di concedersi l’agognato riposo e ai soldi di continuare a circolare.

Tuttavia il ritorno del virus era pressoché inevitabile: l’abbassamento dei livelli di attenzione provoca anche e soprattutto un alleggerimento delle misure di contenimento e di sicurezza. In primis i DPI.

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Rischio seconda ondata? Gli ospedali rispondono

mascherine chirurgiche negli ospedali

Gli aumenti dei contagi ad Agosto e il numero sempre crescente di giovani che, passando le vacanze all’estero, contraggono il Covid-19 ha messo in allerta le principali strutture ospedaliere che si preparano, a Settembre, ad un nuovo periodo di allerta.

Le speranze, ovviamente, sono che si possa trattare solo di un’allerta momentanea, sufficiente a smaltire i casi gravi di infezione maturati nel corso dell’ultimo importante mese estivo.

Tuttavia le preparazioni, memori dell’emergenza di Marzo, stanno procedendo a pieno ritmo, prendendo in considerazione anche l’eventualità di una nuova situazione di massiccia affluenza.

In particolar modo la principale attenzione riguarda le forniture di materiale medico utile a fronteggiare il riequipaggiamento di zone dedicate agli infetti da Covid-19.

I reparti di Terapia Intensiva stanno sfruttando la relativa calma del mese di Agosto per riequipaggiarsi di nuovi macchinari e misure di contenimento: nel mirino vi sono principalmente respiratori, ventilatori ed altri macchinari mobili.

Il maxi-piano progettato dal Ministero della salute per fornire gli ospedali di 3.443 posti in terapia intensiva e 4.231 posti in terapia sub-intensiva (adattabili a terapia intensiva in casi di emergenza) prosegue a gonfie vele. I lavori sono in corso da tempo nelle principali strutture ospedaliere e in alcune proseguiranno anche durante i primi mesi si settembre.

«Non saranno necessari ovunque (i lavori), ci sono strutture che sono praticamente pronte, per il resto si farà di tutto per provare a completarli il prima possibile, se riusciamo già entro l’autunno» afferma il Commissario per l’emergenza Arcuri.

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Le mascherine sanitarie: entro settembre, puntare all’autosufficienza

Un altro importantissimo traguardo riguarda il raggiungimento dell’autosufficienza per la distribuzione e la produzione dei DPI, i Dispositivi di Protezione Individuale che costituiscono il primo e più importante strumento preventivo nei confronti del contagio.

Le mascherine sanitarie, infatti, hanno portato ad una vera e propria crisi nei primi mesi del lockdown: in Italia la disponibilità era decisamente troppo bassa rispetto alla domanda e in non pochi casi si è dovuto ricorrere al fai-da-te e ai ripari di fortuna per fronteggiare l’emergenza.

Non sarà più così a settembre:

«Le prime 25 aziende del settore della moda – spiega il Commissario Arcuri –da domani produrranno 200.000 mascherine chirurgiche al giorno, che passeranno a 500.000 dalla prossima settimana ed a 700.000 al giorno in quella successiva.

Poi ci sono le aziende del settore dell’igiene personale, a partire dalla Fater di Pescara, che, da domani, produrranno 150.000 mascherine chirurgiche al giorno che passeranno a 400.000 dalla prossima settimana ed a 750.000 al giorno in quella successiva».

Puntare alla qualità che le aziende italiane sanno garantire da tempo per la produzione di mascherine sanitarie è la chiave per riuscire a fronteggiare in modo più sereno e tranquillo un’eventuale emergenza. Invece di dipendere dalle forniture di altre nazioni, Cina in primis, l’Italia deve puntare all’autosufficienza.

In questo modo si evitano anche inconvenienti con le forniture internazionali, che spesso possono essere bloccate nei vari porti in cui fanno scalo, mettendo a grave rischio la salute dei cittadini.

Un raggiungimento importante, quello dell’autosufficienza, che permetterà sia alle strutture sanitarie sia ai privati di continuare a garantire la salute di tutti. Le mascherine sanitarie maggiormente prodotte saranno quelle chirurgiche, destinate al pubblico.

Tuttavia non mancherà la produzione di tipologie adatte, invece, alle forze dell’ordine e agli operatori sanitari, ovvero a quelle figure professionali maggiormente in contatto con gli eventuali contagiati. Le mascherine ffp2 e ffp3 verranno fornite preventivamente agli ospedali.

La circolare licenziata dal Ministero della Salute l’11 Agosto regola precisamente la distribuzione di mascherine sanitarie presso le strutture ospedaliere, sancendo i minimi e i massimi di ciascuno stock in relazione ai posti letto e all’affluenza per territorio.

Una preparazione, dunque, meticolosa e attenta all’eventualità di un ritorno ai picchi di contagio pre-lockdown.

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