TIPI DI MASCHERINE ANTI CORONAVIRUS DPI

Ecco quali sono i DPI più sicuri contro il Covid-19.

Una delle misure più efficaci nel contenimento del contagio da Coronavirus è senza ombra di dubbio l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale ma quali sono i tipi di mascherine migliori da indossare?

Le tipologie di mascherine DPI che possono svolgere queste funzioni non sono molte ed hanno caratteristiche ben precise.

Per questo motivo, fintanto che il Covid-19 continuerà ad imperversare per il mondo, è essenziale sapere come fare a combatterlo e in che modo ci si può garantire la propria sicurezza personale.

dispositivo di protezione individuale contro il coronavirus

Affrontare il tema dei tipi di mascherine efficaci contro il SARS-Cov-2 comporta fare due principali premesse:

  • I diversi tipi di filtri per mascherina: in quanto alla base dei permessi e dei riconoscimenti delle mascherine valide vi è una distinzione precisa tra filtraggio esterno ed interno;
  • Ciò che è permesso e ciò che è obbligatorio: una distinzione fondamentale per definire i 5 tipi di DPI descritti a seguire;

Per rispondere efficacemente al contagio da Covid-19 è permesso che le persone ricorrano anche a dispositivi non specializzati. È, invece, obbligatorio che tutte le professioni direttamente coinvolte nella lotta al virus (professioni sanitarie e forze dell’ordine) ricorrano a DPI, Dispositivo di Protezione Individuale certificati dal marchio CE.

La differenza tra questi e le restanti mascherine anti-coronavirus dipende proprio dai livelli di filtraggio verso l’esterno e verso l’interno.

Ma la questione sarà decisamente più chiara andando a considerare ciascun tipo di mascherina alla volta.

I tre tipi di mascherina DPI: FFp1, FFp2 e FFp3

I cosiddetti DPI sono dei dispositivi protettivi largamente diffusi tra quelle professioni che sono normalmente in contatto con polveri sottili o agenti volatili potenzialmente tossici per l’uomo.

La loro diffusione prima dello scoppio della pandemia non era sufficiente a coprire il fabbisogno complessivo della popolazione.

Per questo motivo si è ritenuto decisamente più saggio permettere a chi è maggiormente esposto al rischio di contagio di munirsene: ovvero le forze dell’ordine e le professioni sanitarie.

FFp1: livello di protezione accettabile

Le mascherine FFp1 costituiscono il primo modello della classificazione dei DPI realizzata in Europa. Si tratta del dispositivo più blando, che riesce a garantire un filtraggio dell’aria inspirata di circa il 70%. Per questo motivo risultano ottime contro le polveri sottili che viaggiano nell’aria.

La bassa capacità di filtraggio, tuttavia, le rende meno adatte a proteggere da agenti patogeni.

La buona aderenza al viso, tuttavia, le ha rese un ottimo dispositivo per chi è in prima fila nella lotta al Covid-19.

FFp2: un ottimo livello di protezione

efficacia della mascherina ffp2

Le mascherine FFp2 sono la prima tipologia di DPI efficace contro il Covid-19: sebbene i pori del tessuto filtrante siano di grandezza maggiore rispetto al virus, l’effetto elettrostatico che si crea tra le fibre del filtro per mascherina permettono di bloccare le particelle ambientali che veicolano il coronavirus.

Aderiscono perfettamente al viso e sono tuttora ampiamente diffuse nelle strutture ospedaliere da medici e infermieri: la capacità di filtraggio si attesta intorno al 90%.

FFp3: la migliore

La mascherina FFp3, con una capacità filtrante che supera il 95%, è il miglior dispositivo di protezione individuale contro il SARS-Cov-2.

L’adesione al viso è pressoché totale, motivo per cui non possono essere indossate per troppo tempo. Non permettendo ad aria non filtrata di passare né in entrata né in uscita, le FFp3 favoriscono l’accumulazione di umidità all’interno.

In questo modo rendono particolarmente difficile la respirazione dopo tempi prolungati e possono portare ad irritazioni cutanee.

Leggi anche: Mascherine sanitarie: questa la situazione negli ospedali a settembre 2020

FFp con filtro: attenzione!

Le mascherine FFp possono essere impiegate sia con che senza filtro. Il filtro per mascherina permette una più semplice respirazione in quanto facilita il ricambio dell’aria.

L’azione del filtro è quello di far passare più facilmente all’esterno l’aria espirata, in modo da impedire accumuli di umidità.

Tuttavia non si tratta di un dispositivo che può essere impiegato da chiunque. Solo chi è sottoposto a periodici controlli, infatti, la può indossare.

Se un asintomatico facesse uso di una FFp con filtro, infatti, favorirebbe la diffusione del virus.

Mascherine sanitarie: le maggiormente consigliate

Un altro tipo di mascherine particolarmente diffuso è costituito dai dispositivi sanitari, o mascherine chirurgiche.

Si tratta di dispositivi che non aderiscono perfettamente al viso e per questo motivo garantiscono livelli insufficienti di protezione personale (il filtraggio si attesta al 20% circa).

Tuttavia esse permettono di filtrare completamente l’aria espirata (95% circa). Per questo motivo risultano essere i dispositivi di protezione migliori per le persone: impedendo la diffusione di particelle tramite l’espirazione si impedisce anche che il virus possa diffondersi.

Le mascherine chirurgiche sono state le protagoniste indiscusse durante il lockdown e sono comunque certificate CE.

Leggi anche: Mascherine in tnt: quale protezione contro il coronavirus?

Mascherine auto-prodotte: quelle tollerate

Contrariamente dalle sanitarie, quelle auto-prodotte sono considerate un tipo di mascherine di fortuna e sono state ammesse dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità) a partire da Maggio come mezzi di protezione accettabili.

Non si può misurare con sicurezza le loro capacità filtranti, ma anche le mascherine lavabili autoprodotte possono svolgere un ruolo importante nella lotta alla pandemia.

In particolar modo se vengono realizzate da artigiani che hanno una minima conoscenza sulle proprietà dei vari tessuti esse possono conciliare al meglio la sicurezza con la comodità.

Si consiglia sempre e comunque di affidarsi ad artigiani di fiducia o comunque noti per le proprie capacità: proprio in quanto non sono sottoposte a controlli qualitativi è necessario appurarsi delle capacità manuali di chi le produce.

Le caratteristiche di una mascherina auto-prodotta da considerare come valida contro il coronavirus sono:

  • Essere composte da strati multipli di tessuto, meglio se composto da fibre naturali, lavabili e a trama densa;
  • Rispettare le misure riconosciute dal Ministero della Salute (25cm di lunghezza e 15cm di altezza, con elastici di almeno 15cm);
  • Non presentare coloranti che possono reagire con le soluzioni indicate per l’igienizzazione (per lo più di natura alcolica, con concentrazioni superiori al 70%);

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